Un professionista seguito da un avvocato penalista era stato condannato in primo grado da un Tribunale penale a pagare alla parte civile una somma a titolo di anticipo sul risarcimento dei danni.
L’imputato era stato accusato di aver partecipato per proprio vantaggio, con altri soggetti coinvolti a vario titolo, alla redazione e pubblicazione di un falso testamento al fine di escludere dall’eredità i fratelli del defunto.
Durante la fase d’appello del procedimento penale è avvenuto il ritrovamento casuale, da parte di un restauratore di mobili, di un testamento olografo dello stesso de cuius.
Il defunto nel testamento – certamente originale – non aveva previsto alcun lascito in favore dei fratelli. Quest’ultimi nel frattempo e prima del ritrovamento del “nuovo” testamento avevano agito anche in sede civile al fine di ottenere l’integrale risarcimento dei danni subiti per la redazione e pubblicazione del testamento falso.
La Corte d’Appello penale, sulla base della scoperta ha annullato la sentenza di primo grado ed ha condannato la parti civili a restituire le somme percepite quale anticipazione del risarcimento danni.
A tal fine il cliente si è rivolto quindi all’avv. Fabris per recuperare le somme che i fratelli del defunto avevano ricevuto.
Lo studio ha promosso direttamente un’azione esecutiva nei confronti dei fratelli del defunto, utilizzando la sentenza d’appello come titolo e notificando atto di precetto per le somme dovute in restituzione al cliente. Il Tribunale civile dapprima ha sospeso l’azione esecutiva per poi accogliere il reclamo proposto, revocando il provvedimento di sospensione e ritenendo valida la procedura attuata con diritto del cliente alla restituzione della provvisionale – a suo tempo – pagata.