Fecondazione assistita, morte del padre prima dell’impianto

Diventare genitore è un diritto fondamentale sancito dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, innegabile a qualsiasi coppia che consensualmente si rivolga ad un Centro per la Fecondazione Assistita.

Il Tribunale di Padova ha accolto il reclamo proposto dall’avvocato Fabris per tutelare il diritto  di non vedersi negata la possibilità di mettere al mondo un figlio.

Il Tribunale, che in prima istanza aveva rigettato la domanda, ha accolto la richiesta della moglie volta ad ottenere la autorizzazione a ritirare i gameti del marito depositati in un centro di crioconservazione a seguito del decesso di quest’ultimo.

In questo modo, la moglie intendeva dar corso alle volontà del marito che per il caso di premorienza, l’aveva delegata al ritiro dei gameti per consentirle di rivolgersi ad un centro estero autorizzato alla pratica della fecondazione assistita anche per il caso di decesso del padre del nascituro.

Fecondazione vietata in Italia laddove il futuro padre non sia ancora vivo al momento dell’impianto.

Il Tribunale in seduta Collegiale ha aderito alla tesi sostenuta dall’avvocato Fabris pronunciando una sentenza innovatrice e portatrice dei fondamentali interessi di coppia nella quale viene espressamente salvaguardato il diritto costituzionalmente protetto alla vita del nascituro e al rispetto della vita privata e familiare, oltre al divieto di discriminazione tra cittadini europei richiamato dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo.”